
La natura abituale del reato impone un approccio investigativo e processuale capace di valorizzare non solo i singoli episodi, ma l'intero clima di intimidazione e controllo. In questo senso, la giurisprudenza riconosce rilievo a minacce, umiliazioni, privazioni economiche, isolamento sociale e ogni condotta idonea a creare un regime di sopraffazione stabile e continuo.
Il Codice Rosso ha rafforzato la risposta dello Stato, imponendo tempi rapidi di ascolto e misure cautelari tempestive, come l'allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento. Tuttavia, la sola repressione penale non basta: la difesa della vittima richiede una strategia integrata che unisca tutela giudiziaria, protezione psicologica e autonomia economica.
L'avvocato penalista diventa così un presidio essenziale: deve saper ricostruire il contesto di maltrattamento, valorizzare ogni elemento probatorio – dalle testimonianze ai referti medici, dai messaggi ai segnali di manipolazione – e garantire alla donna un percorso di sicurezza che continui anche fuori dall'aula.
Difendere le vittime significa, in ultima analisi, restituire loro voce, libertà e futuro. Perché la violenza domestica non è mai un fatto privato: è un crimine contro la persona e contro la dignità umana.
Avv. Alessandro Pagliuca
Avvocato- Criminologo
alessandropagliuca12@gmail.com

