• Richiesta Consulenza Legale

  • Should be Empty:
  • Tariffe

Notizie Giuridiche

» Legge 132/2025 e intelligenza artificiale: prime osservazioni
01/10/2025 - Mario di Salvia

La Legge n. 132/2025 delinea un quadro normativo preciso per l'impiego dei sistemi di intelligenza artificiale (IA) nell'attività giudiziaria, ponendo al centro la figura del magistrato come unico e insostituibile titolare della funzione decisoria.
L'approccio del legislatore è di cauto innesto tecnologico, volto a sfruttare le potenzialità dell'IA per l'efficienza del sistema giustizia, ma erigendo al contempo solide garanzie a presidio della giurisdizione.

La riserva di giurisdizione umana

Il principio cardine è sancito dall'articolo 15, comma 1, della legge, il quale stabilisce una vera e propria "riserva di giurisdizione umana".
La norma afferma in modo inequivocabile che: è sempre riservata al magistrato ogni decisione sull'interpretazione e sull'applicazione della legge, sulla valutazione dei fatti e delle prove e sull'adozione dei provvedimenti.
Questa disposizione esclude categoricamente che un sistema di IA possa sostituire il giudice nel nucleo essenziale della sua funzione. L'attività ermeneutica, la ponderazione del materiale probatorio e l'adozione del provvedimento finale restano prerogative esclusive dell'essere umano. La dottrina supporta pienamente questa visione, sottolineando come l'IA sia priva di "coscienza", ovvero della capacità di elaborare in modo non neutro le esperienze e di ragionare secondo sensibilità, etica e saggezza, qualità intrinseche e imprescindibili del giudicare.
L'intelligenza artificiale, operando su base statistica e probabilistica, associa sequenze di parole senza un approccio semantico e logico-deduttivo, che invece caratterizza il ragionamento giuridico . Pertanto, la sua funzione non può che essere esclusivamente ancillare.

Ambiti di utilizzo consentiti:

L'IA come Strumento di Supporto Se il momento decisionale è precluso all'IA, l'articolo 15, comma 2, ne definisce i possibili ambiti di impiego, qualificandola come strumento di supporto per:
• L'organizzazione dei servizi relativi alla giustizia;
• La semplificazione del lavoro giudiziario;
• Le attività amministrative accessorie.
In termini tecnici, ciò significa che i sistemi di IA possono essere impiegati per attività di legal tech che non implicano discrezionalità decisoria.
La dottrina ha identificato alcune di queste funzioni, come la ricerca giurisprudenziale e dottrinale, l'analisi e la classificazione di grandi volumi di documenti (ad esempio in complesse istruttorie), la redazione di parti standardizzate o meramente ricognitive dei provvedimenti (come il riepilogo dei fatti di causa o la trascrizione di verbali) e la gestione del fascicolo processuale. Tali sistemi possono agire come assistenti avanzati, in grado di velocizzare compiti ripetitivi e di fornire al magistrato una base informativa più ampia e strutturata su cui fondare il proprio insostituibile giudizio.

Principi tecnici e garanzie procedurali

L'utilizzo dell'IA, anche se limitato a funzioni di supporto, è subordinato al rispetto di rigorosi principi tecnici e giuridici, in linea con le indicazioni europee e i già battuti percorsi amministrativi in materia di algoritmi.
1. Principio di Trasparenza e Explainability (Spiegabilità): La delega al Governo per la regolazione dell'uso dell'IA nelle indagini preliminari menziona esplicitamente il principio di trasparenza . Questo si collega al concetto di explainability, requisito essenziale per qualsiasi decisione che incida su diritti. Come affermato dal Consiglio di Stato in materia di algoritmi amministrativi, la "formula tecnica" deve essere sempre traducibile in una "regola giuridica" comprensibile e sindacabile. Un sistema di IA "scatola nera" (black box), il cui processo logico non sia ispezionabile e comprensibile, sarebbe incompatibile con il diritto di difesa e il principio del giusto processo, poiché la sua elaborazione non sarebbe né motivabile né impugnabile.
2. Principio del "Controllo da Parte dell'Utilizzatore": La Carta Etica Europea sull'utilizzo dell'IA nei sistemi giudiziari, richiamata dalla dottrina, sancisce il principio del "controllo da parte dell'utilizzatore". La Legge 132/2025 attua questo principio non solo riservando la decisione finale al magistrato, ma anche prevedendo, all'articolo 15, comma 4, un'adeguata formazione per i magistrati stessi . Tale formazione è cruciale per consentire al giudice di comprendere le logiche, i limiti e i rischi dei sistemi di IA (come le "allucinazioni", ovvero la creazione di dati o precedenti falsi , esercitando così una supervisione e un controllo effettivi sull'output della macchina. La responsabilità per l'atto finale, anche se redatto con l'ausilio dell'IA, ricade interamente sul magistrato.
3. Classificazione come Sistema ad "Alto Rischio": La proposta di Regolamento Europeo (AI Act) classifica i sistemi di IA destinati ad assistere l'autorità giudiziaria come sistemi ad "alto rischio". Questa classificazione impone requisiti stringenti in termini di accuratezza, robustezza, cybersicurezza e supervisione umana, giustificando l'approccio prudente del legislatore nazionale, che subordina la sperimentazione a un'autorizzazione ministeriale (art. 15, comma 3).

In conclusione, il quadro normativo configura un modello di "intelligenza artificiale assistita", in cui la tecnologia è un potente strumento di ausilio, ma mai un sostituto della funzione giurisdizionale. Il magistrato, lungi dall'essere esautorato, vede accresciuta la propria responsabilità, dovendo non solo decidere nel merito della causa, ma anche governare con competenza e spirito critico gli strumenti tecnologici a sua disposizione, garantendo che il loro impiego sia sempre conforme ai principi fondamentali di uno Stato di diritto.

Fonti in tema citate e consultate:
1. G.Finocchiaro in Rivista Trimestrale di Diritto e Procedura Civile, fasc.2, 1 GIUGNO 2024
2. V.Tenore. Diritto delle Relazioni Industriali, fasc.3, 1 SETTEMBRE 2024, pag. 642
[Fonte: www.studiocataldi.it]

Altre materie su cui è possibile richiedere una consulenza legale online:
Il team degli avvocati di consulenza legale on-line.it può rispondere ai vostri quesiti anche nelle seguenti materie:
Proprietà e diritti reali - diritto del lavoro - obbligazioni e contratti - appalti - locazioni - fallimento e altre procedure concorsuali - diritto penale.
Per qualsiasi altra materia inviate in ogni caso la vostra richiesta. Il nostro è un team multidisciplinare.
Rassegna Stampa
Una rassegna stampa giuridica che raccoglie le notizie dai principali siti di informazione giuridica.
Discussioni Giuridiche
Le ultime discussioni dai newsgroup dedicati al mondo del diritto.