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Notizie Giuridiche

» TRUMP avvocato della Pace
01/10/2025 - Erik Stefano Carlo Bodda

Nel panorama geopolitico contemporaneo, pochi leader hanno saputo imprimere un cambiamento così radicale e controverso quanto Donald J. Trump. La sua presidenza, caratterizzata da un approccio che coniuga protezionismo economico, diplomazia bilaterale e proiezioni di potenza, ha ridefinito i confini della leadership americana secondo logiche di vantaggio tattico immediato, trasformando profondamente gli equilibri globali in tempi record.

La Strategia dei Dazi come Strumento Geopolitico.

L'amministrazione Trump ha elevato i dazi commerciali da semplice strumento economico a vera e propria arma diplomatica. Come evidenziato dalle analisi più recenti, le tariffe statunitensi si sono attestate al 20,1% in media, ai massimi dagli anni 1910, rappresentando un cambio di paradigma epocale nella politica commerciale americana.

La strategia trumpiana si articola su più livelli: inizialmente, il presidente ha imposto dazi del 10% a tutti i paesi indistintamente, ma la sua scure si è abbattuta con maggior forza sui 57 paesi definiti "worst offenders". Particolarmente significativo è stato l'approccio verso la Cina, dove i dazi alle merci cinesi erano arrivati al 145% nel corso di poche settimane, un livello spropositato che testimonia una strategia di lungo periodo diretta ad isolare economicamente Pechino.

Il Paradosso Sino-Indiano: Quando i Dazi Uniscono i Rivali.

Uno degli effetti più sorprendenti e inattesi della politica daziaria trumpiana è stato il riavvicinamento tra India e Cina, due potenze nucleari che per decenni si sono fronteggiate lungo il controverso confine himalayano. La decisione di Trump di imporre dazi del 50% all'India per l'acquisto di petrolio russo ha accelerato un processo di ricostruzione dei legami con Pechino che era già in corso da mesi.

Il fenomeno assume contorni quasi surreali se si considera che fino a qualche anno fa, lungo il confine sino-indiano, i soldati dei due paesi si fronteggiavano letteralmente a colpi di arti marziali, rispettando accordi che vietavano l'uso di armi da fuoco in quelle zone contese. Gli scontri del 2020, che costarono la vita a decine di soldati, avevano portato a un brusco deterioramento delle relazioni bilaterali. Oggi, invece, il primo ministro indiano Modi ha dichiarato che i rapporti tra i due Paesi si sono mossi "in una direzione significativa", all'insegna di "rispetto reciproco e fiducia".

La trasformazione è tangibile: India e Cina sono in procinto di far ripartire il commercio terrestre attraverso il confine himalayano, di autorizzare voli diretti tra i due Stati e di concedere visti turistici ai cittadini della controparte. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi si è recato in India per la seconda volta negli ultimi cinque anni, mentre Modi ha partecipato al vertice della Shanghai Cooperation Organization in Cina.

L'Effetto Domino: Europa e Alleati sotto Pressione.

La strategia trumpiana non si è limitata ai tradizionali rivali economici, ma ha investito anche gli alleati storici. L'Unione Europea, tradizionalmente partner privilegiato degli Stati Uniti, si è trovata improvvisamente nel mirino delle politiche protezionistiche americane. La UE ha annunciato ricorso al WTO contro i dazi reciproci di Trump, denunciando una "violazione palese delle regole".

Tuttavia, la capacità negoziale di Trump ha prodotto risultati concreti anche con l'Europa. L'accordo sui dazi tra Stati Uniti e Unione Europea rappresenta una vittoria per Trump, dimostrando come la sua strategia di pressione massima possa effettivamente portare a concessioni da parte dei partner commerciali.

I Successi Diplomatici: Oltre la Retorica del Bullo.

Nonostante le critiche sui suoi metodi, definiti spesso da "bullo", Trump ha ottenuto risultati diplomatici significativi che meritano un'analisi obiettiva. La sua capacità di utilizzare la leva economica per ottenere risultati geopolitici ha dimostrato un'efficacia che va oltre le apparenze.

Il caso più emblematico rimane proprio il riavvicinamento sino-indiano. Due potenze nucleari che si sono combattute in una guerra ad alta quota nel 1962, lasciando 3.488 chilometri di confini contesi e una forte diffidenza reciproca, oggi dialogano e cooperano spinte paradossalmente dalle pressioni americane.

Xi Jinping ha espresso la speranza che l'incontro tra i due leader possa "elevare ulteriormente" le relazioni bilaterali, rendendole "sane, robuste e stabili".

La Flessibilità Tattica: L'Arte del Compromesso.

Una caratteristica distintiva dell'approccio trumpiano è stata la capacità di alternare pressione massima e concessioni strategiche.

Dopo aver portato i dazi cinesi a livelli record, con un'improvvisa inversione a U, il 12 maggio 2025 Trump ha ridotto i dazi al 10% per tre mesi, dimostrando una flessibilità tattica che ha colto di sorpresa molti osservatori.

Questa strategia dell'alternanza tra bastone e carota ha caratterizzato anche i rapporti con altri partner. Trump ha congelato i dazi a Messico e Canada, mentre ha continuato a trattare con la Cina e minacciare l'Europa, dimostrando una capacità di gestione differenziata delle relazioni internazionali.

L'Impatto sull'Economia Globale: Luci e Ombre.

Le politiche trumpiane hanno prodotto effetti contrastanti sull'economia globale. Da un lato, il Fondo Monetario Internazionale ha ridotto le stime di crescita del PIL americano dal 2,7% previsto a gennaio all'1,8% di aprile, evidenziando i costi economici delle guerre commerciali.

Dall'altro lato, la strategia ha prodotto effetti di "deviazione commerciale" che hanno beneficiato alcuni settori e paesi. L'Italia, ad esempio, ha registrato una crescita dell'export verso i Paesi extra UE dell'1,3% nel primo semestre del 2025, dimostrando la capacità delle imprese di adattarsi e trovare nuovi mercati.

La Risposta Italiana: Resilienza e Diversificazione.

L'Italia ha dimostrato una notevole capacità di adattamento alle nuove condizioni commerciali globali. Il vicepremier Antonio Tajani ha sottolineato come "diversificare i mercati internazionali nei quali esportare i nostri prodotti è la strategia giusta per contrastare l'effetto negativo dei dazi americani".

La strategia italiana si è rivelata vincente: in 25 Paesi 'top market' nei primi 4 mesi del 2025 le vendite italiane sono aumentate del 5,3% a fronte del -2% registrato nei restanti mercati internazionali, secondo i calcoli di Confartigianato.

La Marginalizzazione Europea: Un Continente in Affanno.

Mentre Stati Uniti e Cina si confrontano in una partita a scacchi globale, l'Europa appare sempre più marginalizzata.

L'Unione Europea rischia una progressiva e profonda marginalizzazione, mentre gli Stati Uniti e la Cina stanno rafforzando le proprie catene del valore e consolidando sfere d'influenza geopolitica.

Il rinvio del Regolamento sulla Deforestazione (EUDR) al 30 dicembre 2025 per le grandi aziende e al 30 giugno 2026 per le PMI simboleggia questa difficoltà europea nel tenere il passo con i cambiamenti geopolitici globali.

L'Europa appare "indecisa e in ritardo" mentre Trump "gioca la sua partita a ritmi serrati" Al di fuori degli schemi e delle regole internazionali.

La Deviazione Commerciale: Vincitori e Vinti.

L'analisi dei flussi commerciali globali rivela come le politiche trumpiane abbiano creato fenomeni di "deviazione commerciale" significativi. Secondo l'indice sintetico elaborato da ISPI, dopo la Cina (indice 100) seguono India (75) e ASEAN (61) come paesi da cui arrivano i segnali di deviazione commerciale più forti.

Questo fenomeno ha implicazioni profonde per l'Europa, che si trova a dover gestire un afflusso di merci precedentemente destinate al mercato americano, con conseguenti pressioni sui propri settori produttivi e sulla bilancia commerciale.

L'Approccio Differenziato: Alleati, Rivali e Neutrali.

La genialità strategica di Trump risiede nella sua capacità di applicare approcci differenziati a seconda del partner. Con la Cina ha alternato pressione massima e concessioni tattiche; con l'Europa ha utilizzato la minaccia per ottenere accordi vantaggiosi; con India e altri paesi ha usato i dazi come strumento per modificare comportamenti geopolitici specifici.

Washington sta usando le tariffe sempre più come arma geopolitica per fare pressione su New Delhi affinché riduca e fermi gli acquisti di petrolio dalla Russia, dimostrando come i dazi siano diventati strumento di politica estera oltre che commerciale.

Il Paradosso della Pace attraverso le armi della Pressione economica.

Il caso più emblematico del successo trumpiano rimane il riavvicinamento sino-indiano. Due potenze nucleari che si sono affrontate militarmente per decenni, oggi collaborano spinte paradossalmente dalle pressioni americane. Le pressioni statunitensi stanno danneggiando i rapporti bilaterali con l'India, che sta perseguendo una linea di riavvicinamento alla Cina.

Questo risultato, ottenuto indirettamente attraverso la pressione economica, rappresenta forse il più grande successo diplomatico dell'era Trump: aver contribuito alla pacificazione di uno dei confini più tesi al mondo, quello sino-indiano, attraverso la creazione di un nemico comune rappresentato dalle politiche commerciali americane.

Le Conseguenze Sistemiche: Un Nuovo Ordine Multipolare.

Le politiche trumpiane hanno accelerato la transizione verso un ordine mondiale multipolare. La creazione di alleanze alternative, come il riavvicinamento sino-indiano, e la ricerca di nuovi partner commerciali da parte dei paesi colpiti dai dazi americani stanno ridisegnando la mappa geopolitica globale.

L'appetibilità delle iniziative commerciali cinesi, come la Nuova Via della Seta, e dei prestiti erogati da Pechino, hanno eroso il peso diplomatico di molti paesi tradizionalmente allineati con Washington.

La Sfida alla Teoria Economica Classica.

L'approccio trumpiano rappresenta una sfida frontale alla teoria economica classica del libero scambio. David Ricardo si starà rivoltando nella tomba per lo strazio compiuto alla sua teoria dei vantaggi comparati, osservano gli analisti, evidenziando come Trump abbia sovvertito decenni di ortodossia economica.

Tuttavia, i risultati ottenuti in termini di riposizionamento geopolitico suggeriscono che la logica trumpiana vada oltre la pura teoria economica, abbracciando una visione geostrategica che utilizza l'economia come strumento di potenza per raggiungere il risultato.

L'Eredità Storica: Rivoluzionario statista o Distruttore"

La valutazione storica dell'operato di Trump rimane aperta e controversa. Da un lato, i suoi metodi "da bullo" hanno effettivamente rivoluzionato la geopolitica globale in tempi record, ottenendo risultati che la diplomazia tradizionale non era riuscita a conseguire in decenni.

Il riavvicinamento sino-indiano, la rinegoziazione di accordi commerciali con l'Europa, la pace nel Caucaso, la pressione efficace su alleati e rivali testimoniano un'efficacia tattica ineguagabile.

Dall'altro lato, i costi economici e le tensioni create hanno messo a dura prova il sistema commerciale globale, l'oro è ai massimi storic con conseguenze che si riverberano su milioni di persone e imprese in tutto il mondo.

Gli analisti avvertono che tra le tasse decise da Trump e quelle di ritorsione, gli Stati Uniti potrebbero perdere l'1,5% del PIL nel 2025 e altri 2,1 punti percentuali nel 2026.

Conclusioni: Il Lascito di un Presidente Controverso che in ogni caso passerà alla storia.

Donald Trump passerà alla storia come uno dei presidenti più controversi e influenti dell'era moderna.

I suoi metodi, spesso criticati come quelli di un "bullo" spregiudicato, hanno effettivamente rivoluzionato la geopolitica globale in pochi mesi, dimostrando che nell'arena internazionale la forza economica può essere utilizzata con efficacia chirurgica per ottenere risultati diplomatici inimmaginabili.

Il paradosso del riavvicinamento sino-indiano, ottenuto indirettamente attraverso la pressione sui due paesi, rappresenta forse il simbolo più eloquente di questa nuova diplomazia coercitiva. Due potenze nucleari che si fronteggiavano a colpi di arti marziali lungo confini contesi oggi collaborano e dialogano, spinte dalla necessità di far fronte comune contro le pressioni americane per resistere all'arrembaggio.

Che si tratti di genialità strategica o di fortunata coincidenza, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: Trump ha dimostrato che nell'era della globalizzazione economica, chi controlla i flussi commerciali può influenzare profondamente gli equilibri geopolitici mondiali senza armi.

La sua eredità, nel bene o nel male, continuerà a influenzare le relazioni internazionali per anni a venire, avendo dimostrato che la diplomazia del XXI secolo non può prescindere dalla dimensione geoeconomica degli USA.

In un mondo sempre più interconnesso economicamente ma frammentato politicamente, l'approccio trumpiano ha aperto nuove strade alla statecraft americana, ridefinendo i confini tra economia e politica, tra commercio e sicurezza nazionale. Che questo rappresenti un'evoluzione positiva o una pericolosa deriva autoritaria rimane una questione aperta, ma l'impatto trasformativo sulla geopolitica globale è ormai un dato di fatto incontrovertibile.


Erik Stefano Carlo Bodda è avvocato del di Torino, già iscritto anche a Madrid e Parigi. Ha conseguito il diploma presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali della LUISS e ha operato in Europa, Africa, America latina e Medioriente. È fondatore dello studio legale BODDA & PARTNERS con sedi in Italia e all'estero.



[Fonte: www.studiocataldi.it]

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