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Notizie Giuridiche

» Quando l'Italia ha più avvocati che idraulici
05/10/2025 - Erik Stefano Carlo Bodda

Viviamo un'epoca di paradossi professionali che merita una riflessione approfondita. Mentre l'Italia si confronta con una crisi strutturale dell'artigianato che ha visto scomparire quasi 400.000 artigiani in un decennio, la professione forense attraversa una fase di profonda trasformazione che interroga il futuro stesso dell'avvocatura italiana.

I dati emersi dall'analisi della CGIA di Mestre dipingono un quadro sorprendente: nel nostro Paese ci sono più avvocati che idraulici, con circa 233.000 professionisti forensi contro appena 165.000 idraulici. Un dato che fotografa non solo l'evoluzione del mercato del lavoro, ma anche i cambiamenti culturali e sociali che hanno investito l'Italia negli ultimi decenni.

L'Artigianato in Declino: Una Perdita Culturale Prima che Economica.

La contrazione dell'artigianato rappresenta molto più di un fenomeno economico. Come evidenziato dalla ricerca CGIA, dal 2014 al 2024 si è registrato un calo di 398.000 professionisti, passando da 1,77 milioni a 1,37 milioni di unità. Questo declino del 22% in dieci anni testimonia una "svalutazione culturale spaventosa del lavoro manuale" che ha allontanato intere generazioni dai mestieri tradizionali.

Il fenomeno assume contorni ancora più preoccupanti se consideriamo che già oggi trovare un idraulico, un fabbro o un elettricista è diventato estremamente difficile, e la situazione è destinata a peggiorare nei prossimi anni a causa dell'invecchiamento della popolazione artigiana e della scarsa attrattività di questi mestieri per i giovani.

L'Avvocatura tra Crisi e Trasformazione.

Parallelamente, la professione forense vive una fase di profonda ridefinizione. Il Rapporto Censis-Cassa Forense 2024 rivela che il numero degli avvocati è sceso a 283.260 unità, registrando per la prima volta un calo dell'1,6% rispetto all'anno precedente. Questo dato segna un'inversione di tendenza storica: dopo decenni di crescita ininterrotta che aveva portato il numero di avvocati a quadruplicarsi dal 1985, si assiste ora a una contrazione significativa.

Il fenomeno è particolarmente evidente nel Nord Italia, dove la difficoltà nel reperire praticanti è diventata endemica. I giovani laureati in giurisprudenza sembrano sempre più orientati verso percorsi alternativi, scoraggiati dai redditi iniziali modesti e dalle prospettive incerte di una professione che ha perso parte del suo appeal tradizionale.

I Numeri della Crisi Forense.

L'analisi dei dati economici conferma le difficoltà strutturali dell'avvocatura italiana. Il reddito medio degli avvocati si attesta a 44.654 euro lordi annui, un dato che, seppur in crescita del 5,4% rispetto al periodo precedente, riflette più la riduzione del numero di professionisti che un reale miglioramento delle condizioni economiche del settore.

Particolarmente significativo è l'invecchiamento della categoria: l'età media degli avvocati è salita a 48,3 anni, contro i 42 anni del 2000. Questo dato, oltre a evidenziare la scarsa attrattività della professione per i giovani, pone interrogativi sulla sostenibilità futura del sistema previdenziale forense, con un aumento delle pensioni erogate che ha raggiunto le 33.170 unità con un importo medio di 30.502 euro.

L'Intelligenza Artificiale: Minaccia o Opportunità"

In questo scenario di trasformazione, l'avvento dell'intelligenza artificiale rappresenta un ulteriore elemento di complessità. Il Rapporto sull'Avvocatura 2025 evidenzia visioni diverse sul futuro dell'AI nella professione legale: il 27,3% dei professionisti ritiene che automatizzerà alcune attività amministrative senza sostituire il lavoro umano, mentre il 25,8% prevede che trasformerà significativamente la professione.

L'approccio normativo italiano, con l'approvazione del disegno di legge sull'intelligenza artificiale, ha stabilito principi chiari: niente giudici-robot né avvocati algoritmici, ma solo supporto strumentale con la necessaria prevalenza dell'apporto intellettuale umano. Questa scelta normativa riflette la consapevolezza che l'AI può essere un alleato prezioso per l'avvocato, liberandolo dalle attività più routinarie per concentrarsi su quelle che richiedono creatività, intuizione e capacità di interpretazione.

Il Futuro della Professione Forense.

La professione forense si trova oggi a un bivio cruciale. Da un lato, la contrazione numerica potrebbe rappresentare un'opportunità per chi rimane, con una riduzione della concorrenza e un potenziale miglioramento delle condizioni economiche. Dall'altro, la sfida dell'innovazione tecnologica richiede un ripensamento profondo del modello professionale tradizionale.

Il 50% del fatturato dei giovani professionisti proviene già da attività stragiudiziali, indicando un orientamento verso settori diversi dall'avvocatura tradizionale. Questo dato suggerisce che il futuro della professione potrebbe essere caratterizzato da una maggiore diversificazione delle competenze e dei servizi offerti.

L'intelligenza artificiale, lungi dall'essere una minaccia, può diventare uno strumento di democratizzazione della giustizia, rendendo più accessibili servizi legali di qualità e permettendo agli avvocati di concentrarsi su attività ad alto valore aggiunto. L'AI può offrire all'avvocato più tempo e più strumenti per concentrarsi su ciò che conta davvero: l'elaborazione di strategie difensive personalizzate, la ricerca di soluzioni innovative, la tutela piena e consapevole dei diritti del proprio cliente.

Riflessioni Conclusive: L'Avvocato nell'Era dell'Incertezza.

Il paradosso di un'Italia con più avvocati che idraulici ci racconta di un Paese che ha investito massicciamente nell'istruzione superiore, ma che fatica a trovare un equilibrio tra le diverse professioni necessarie al suo funzionamento. Mentre gli artigiani scompaiono e con essi un patrimonio di competenze pratiche insostituibili, l'avvocatura si confronta con sfide inedite che ne ridefiniscono il ruolo e le prospettive.

La professione forense, tuttavia, conserva una caratteristica che la rende unica e insostituibile: la sua imprevedibilità. Ogni caso è diverso, ogni cliente porta con sé una storia irripetibile, ogni controversia richiede soluzioni creative che nessun algoritmo può anticipare completamente. È proprio questa dimensione umana, fatta di intuizione, empatia e capacità di interpretazione, che costituisce il valore aggiunto dell'avvocato nell'era digitale.

L'avvocato del futuro non sarà sostituito dall'intelligenza artificiale, ma dovrà imparare a collaborare con essa, utilizzandola come uno strumento per potenziare le proprie capacità professionali. La sfida non è resistere al cambiamento, ma guidarlo, mantenendo saldi i principi deontologici e l'autonomia intellettuale che da sempre caratterizzano la professione forense.

In un mondo che cambia rapidamente, dove le certezze di ieri diventano i dubbi di oggi, l'avvocato rimane il custode di valori fondamentali: la giustizia, l'equità, la tutela dei diritti. Forse è caduto in ombra rispetto al passato, forse ha perso parte del suo prestigio sociale, ma rimane una figura necessaria, anzi indispensabile, per il funzionamento di una società democratica.

La professione forense, con tutte le sue contraddizioni e difficoltà, continua a rappresentare un baluardo della civiltà giuridica. E se è vero che oggi abbiamo più avvocati che idraulici, è altrettanto vero che entrambe le professioni sono essenziali: una per riparare le tubature delle nostre case, l'altra per riparare le ingiustizie della nostra società. La sfida è trovare il giusto equilibrio, valorizzando tanto il lavoro manuale quanto quello intellettuale, tanto l'artigiano quanto il professionista, in una visione integrata dello sviluppo economico e sociale del Paese.



Erik Stefano Carlo Bodda è avvocato del foro di Torino, già iscritto anche a Madrid e Parigi. Ha conseguito il diploma presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali della LUISS e ha operato in Europa, Africa, America latina e Medioriente. È fondatore dello studio legale BODDA & PARTNERS con sedi in Italia e all'estero


[Fonte: www.studiocataldi.it]

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