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Notizie Giuridiche

» Green Deal e sovranità alimentare
11/08/2025 - Erik Stefano Carlo Bodda

L'Europa si trova oggi di fronte a un paradosso che potrebbe compromettere definitivamente la sua autonomia alimentare. Il Green Deal europeo, pur perseguendo obiettivi condivisibili di sostenibilità ambientale, rischia di trasformarsi in una trappola che indebolirà strutturalmente l'agricoltura italiana ed europea, aprendo le porte a una massiccia invasione di prodotti stranieri caratterizzati da standard produttivi inferiori.
Il Paradosso della Transizione Verde

La strategia europea per l'agricoltura sostenibile presenta un'architettura normativa che, se da un lato impone vincoli sempre più stringenti agli agricoltori europei, dall'altro non garantisce che i prodotti importati rispettino gli stessi standard. Questa asimmetria crea una concorrenza sleale che penalizza irreversibilmente le produzioni europee.

Come può un agricoltore italiano competere con prodotti provenienti da paesi dove i costi di produzione sono drammaticamente inferiori proprio perché non sussistono le medesime tutele ambientali e lavorative" Il sistema alimentare dell'UE, che garantisce alimenti freschi e sicuri a oltre 400 milioni di cittadini europei, rischia di essere compromesso da questa impostazione ideologica.

La Fragilità del Sistema di Tutela

L'analisi della giurisprudenza più recente rivela come il sistema di protezione delle produzioni di qualità europee presenti ancora significative lacune. La sentenza del tribunale di Bologna n. 2303/2024 ha chiarito che la tutela delle indicazioni geografiche protette si limita esclusivamente alla parte geografica della denominazione, lasciando libero l'utilizzo di termini generici che possono facilmente trarre in inganno il consumatore medio.

Ancora più preoccupante è quanto emerge dalla giurisprudenza del TAR Lazio, che ha evidenziato come l'evocazione delle denominazioni protette possa verificarsi anche in assenza di similarità fonetica, essendo sufficiente una somiglianza concettuale. Tuttavia, questi strumenti di tutela operano principalmente a livello interno, senza incidere significativamente sui flussi commerciali internazionali.

L'Inadeguatezza della Normativa Attuale

Il quadro normativo italiano, pur presentando alcuni strumenti di tutela, appare insufficiente a fronteggiare la sfida della concorrenza sleale internazionale. L'art. 21 del D.Lgs. n. 228/2001 prevede la tutela dei territori con produzioni agricole di particolare qualità, ma si tratta di disposizioni che operano principalmente a livello interno.

L'art. 6 del Codice del Consumo impone l'indicazione del paese di origine solo per i prodotti situati fuori dell'Unione europea, creando una lacuna informativa che non consente al consumatore di operare scelte consapevoli tra prodotti europei e quelli provenienti da paesi terzi con standard produttivi inferiori.

Soluzioni Innovative per la Sovranità Alimentare

Di fronte a questo scenario, l'Italia deve urgentemente elaborare una strategia di difesa della propria sovranità alimentare che non si limiti a subire passivamente le decisioni europee. La soluzione non risiede nel protezionismo, ma nell'implementazione di strumenti innovativi e lungimiranti.

Primo: Il Sistema di Reciprocità degli Standard

È necessario introdurre un principio di reciprocità che imponga a tutti i prodotti importati il rispetto degli stessi standard qualitativi, ambientali e sociali richiesti alle produzioni europee. Questo non significa chiudere i mercati, ma garantire condizioni di equa concorrenza. L'art. 27 del Codice del Consumo fornisce già strumenti per contrastare le pratiche commerciali scorrette, ma occorre estenderne l'applicazione ai prodotti importati.

Secondo: La Blockchain per la Tracciabilità Totale

L'implementazione di sistemi di tracciabilità basati su blockchain può rivoluzionare il settore agroalimentare, garantendo al consumatore informazioni complete e verificabili sull'origine e sui metodi di produzione. Questa tecnologia può trasformare la trasparenza in un vantaggio competitivo per le produzioni europee di qualità.

Terzo: I Distretti Agroalimentari Digitali

La creazione di distretti agroalimentari digitali può favorire l'aggregazione dell'offerta e la commercializzazione diretta, riducendo gli intermediari e aumentando il valore aggiunto per i produttori. L'art. 6 del D.Lgs. n. 99/2004 ha già rafforzato il ruolo delle organizzazioni di produttori, ma occorre potenziare questi strumenti attraverso l'innovazione digitale.

Il Ruolo delle Denominazioni Protette nell'Era Digitale

La tutela delle denominazioni protette deve evolversi per affrontare le sfide del mercato globale. La giurisprudenza della Cassazione ha chiarito che per accertare i conflitti tra denominazioni protette e marchi occorre avere riguardo al disciplinare di produzione, non alle mere classificazioni merceologiche. Questo principio può essere esteso per creare un sistema di certificazione digitale che garantisca l'autenticità dei prodotti lungo tutta la filiera.

La Strategia del Valore Aggiunto

L'art. 4 del Testo Unico sull'Agricoltura disciplina la vendita diretta dei prodotti agricoli, ma questa normativa può essere potenziata attraverso l'e-commerce e le piattaforme digitali. La vendita diretta non deve più essere vista come un'attività marginale, ma come uno strumento strategico per catturare il valore aggiunto e costruire un rapporto diretto con il consumatore.

Verso una Nuova Governance Europea

La nuova visione per l'agricoltura europea delineata dalla Commissione parla finalmente di protezione dalla concorrenza sleale e di allineamento degli standard di produzione per le importazioni. Questo rappresenta un cambio di paradigma che l'Italia deve saper cogliere e amplificare.

L'Agricoltura come Pilastro della Sovranità

Il futuro dell'agricoltura italiana si gioca oggi, tra le sfide del Green Deal e le opportunità dell'innovazione tecnologica. La sostenibilità ambientale non deve diventare un handicap competitivo, ma un vantaggio strategico che, combinato con l'innovazione e la qualità, può garantire all'Italia un ruolo di leadership nel mercato agroalimentare globale.

La sovranità alimentare non è solo una questione economica, ma rappresenta un elemento fondamentale della sicurezza nazionale. L'Italia, forte della sua tradizione agroalimentare e della qualità riconosciuta delle sue produzioni, deve assumere un ruolo di leadership nella ridefinizione delle politiche europee, proponendo un modello di sviluppo sostenibile che non sacrifichi la competitività sull'altare di un ambientalismo ideologico.

La sfida è complessa, ma non impossibile. Richiede una classe dirigente coraggiosa, capace di guardare oltre le mode del momento e di difendere gli interessi strategici di lungo termine. L'agricoltura italiana merita di più di essere sacrificata per un Green Deal mal concepito: merita di essere il pilastro di una nuova sovranità alimentare europea.


Fonti normative e giurisprudenziali:

[Fonte: www.studiocataldi.it]

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