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Notizie Giuridiche

» Una svolta epocale per il fotovoltaico
20/08/2025 - Erik Stefano Carlo Bodda

Il 14 luglio 2025 segna una data destinata a rimanere impressa negli annali del diritto amministrativo energetico italiano. Con la sentenza n. 6160/2025, il Consiglio di Stato ha pronunciato una decisione che ridefinisce completamente l'assetto normativo regionale in materia di installazione di impianti fotovoltaici, annullando due delibere della Regione Piemonte che costituivano da oltre un decennio il pilastro della disciplina locale di settore.

Il Quadro Normativo Pre-Sentenza: Un Sistema di Divieti Consolidato

Per comprendere la portata rivoluzionaria della decisione, è necessario ricostruire l'architettura normativa che il Consiglio di Stato ha definitivamente smantellato. La Regione Piemonte, in attuazione delle Linee Guida nazionali del D.M. 10 settembre 2010, aveva adottato un sistema articolato di limitazioni territoriali attraverso la D.G.R. n. 3-1183 del 14 dicembre 2010,
successivamente aggiornata e integrata.
Come emerge dalla consolidata giurisprudenza del TAR Piemonte, tale disciplina regionale aveva classificato come inidonei all'installazione di impianti fotovoltaici a terra i terreni classificati dai vigenti PRGC a destinazione d'uso agricola e naturale ricadenti nella prima e seconda classe di capacità d'uso del suolo, nonché le aree agricole destinate alla produzione di prodotti D.O.C.G. e D.O.C. e i terreni agricoli irrigati con impianti irrigui a basso consumo idrico realizzati con finanziamento pubblico.
Il sistema si era ulteriormente irrigidito con l'adozione delle D.G.R. n. 58-7356 del 31 luglio 2023 e n. 26-7599 del 23 ottobre 2023, che avevano esteso il divieto di installazione di impianti fotovoltaici "a terra" alle aree agricole di elevato interesse agronomico, consentendo in tali zone unicamente soluzioni agrivoltaiche.

La Decisione del Consiglio di Stato: Ratio e Fondamenti Giuridici

La sentenza n. 6160/2025 si inserisce in un contesto normativo profondamente mutato, caratterizzato dall'entrata in vigore del decreto legislativo n. 190 del 25 novembre 2024 (Testo unico sulle rinnovabili) e dalla necessità di dare attuazione agli obiettivi europei di transizione energetica.
Il Supremo Consesso amministrativo ha fondato la propria decisione su tre pilastri argomentativi di straordinaria rilevanza sistematica, ribaltando completamente l'orientamento espresso dal TAR Piemonte con la sentenza n. 820/2024.
1. Il Principio di Gerarchia delle Fonti e la Competenza Statale
Il Consiglio di Stato ha chiarito definitivamente che la materia della produzione energetica da fonti rinnovabili rientra nella competenza legislativa esclusiva dello Stato, ai sensi dell'art. 117, comma 2, lett. s) della Costituzione. Come già affermato dalla giurisprudenza di legittimità, le Regioni non possono introdurre requisiti di procedibilità ulteriori rispetto a quelli previsti dalla normativa statale, costituendo tale potere una competenza esclusiva dello Stato nella materia della produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia.
La decisione si fonda sulla constatazione che l'introduzione di ostacoli di carattere regionale, non previsti dalla normativa nazionale, contravviene all'articolo 20, comma 6, del Decreto legislativo 199/2021, che stabilisce un regime transitorio specifico per l'individuazione delle aree idonee.
2. L'Interesse Pubblico Prevalente delle Energie Rinnovabili
La decisione si allinea perfettamente con il nuovo art. 3 del Testo unico sulle rinnovabili, che stabilisce il principio dell'interesse pubblico prevalente degli interventi di produzione energetica da fonti rinnovabili. Tale principio, di derivazione europea (art. 16-septies della direttiva UE 2018/2001), impone una nuova ponderazione degli interessi in gioco, superando automatismi preclusivi basati esclusivamente sulla destinazione agricola dei suoli.
3. Il Favor Legislativo per la Transizione Energetica
Il Consiglio di Stato ha riconosciuto che il quadro normativo di recente approvazione è caratterizzato da un evidente favor per la realizzazione degli impianti di produzione energetica da fonte rinnovabile fotovoltaica, come già evidenziato dal TAR Piemonte nella sentenza n. 3/2025 in materia di siti di interesse nazionale.

Le Conseguenze Dirompenti della Decisione

Sul Piano Giuridico-Amministrativo L'annullamento delle delibere regionali produce effetti immediati e pervasivi sull'intero sistema autorizzatorio piemontese. Come evidenziato dalle cronache giudiziarie, viene meno il sistema delle "aree non idonee" basato sulla mera classificazione pedologica dei suoli, aprendo alla valutazione caso per caso della compatibilità degli interventi secondo i criteri stabiliti dalla normativa statale.
La decisione rappresenta una corretta applicazione degli obiettivi del "Green Deal" europeo e dei principi di massima diffusione delle fonti rinnovabili, imponendo l'interpretazione della disciplina nazionale in conformità con il diritto europeo e con gli obiettivi vincolanti di decarbonizzazione fissati dalla UE per i prossimi decenni.
Sul Piano Economico e Industriale
La sentenza libera un potenziale energetico straordinario per il territorio piemontese. Come osservato dagli operatori del settore, la rimozione dei vincoli regionali potrebbe consentire la realizzazione di investimenti per diversi miliardi di euro nei prossimi anni, con ricadute occupazionali significative sia nella fase di costruzione che in quella di gestione degli impianti.
Tuttavia, come evidenziato da Confagricoltura Piemonte, la decisione crea anche preoccupazioni per le produzioni di eccellenza regionali, richiedendo un nuovo equilibrio tra sviluppo energetico e tutela agricola.
Sul Piano Ambientale e Paesaggistico
Contrariamente alle preoccupazioni espresse da alcuni settori, la decisione non comporta un "liberi tutti" nella realizzazione di impianti fotovoltaici. Rimangono infatti pienamente operativi tutti i vincoli di tutela ambientale e paesaggistica previsti dal Codice dell'ambiente e dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, nonché le procedure di valutazione di impatto ambientale per gli impianti di maggiori dimensioni.
Il Nuovo Assetto Normativo: Opportunità e Sfide
Le Zone di Accelerazione
Il Testo unico sulle rinnovabili introduce il concetto di "zone di accelerazione", aree in cui la realizzazione di impianti fotovoltaici beneficia di procedure semplificate e di un regime autorizzatorio privilegiato. La Regione Piemonte dovrà ora adeguarsi a questo nuovo paradigma, individuando entro il 21 febbraio 2026 le proprie zone di accelerazione terrestri.
I Nuovi Regimi Procedimentali
La sentenza si inserisce in un contesto normativo che prevede tre distinti regimi procedimentali:
• Attività libera per gli interventi di minore impatto
• Procedura abilitativa semplificata (PAS) per gli impianti di media taglia
• Autorizzazione unica per gli impianti di maggiori dimensioni
Il Coordinamento con la Disciplina Ambientale
Particolare rilevanza assume il coordinamento con la disciplina in materia di valutazioni ambientali, che prevede soglie differenziate per la sottoposizione a VIA in funzione della localizzazione e delle caratteristiche degli impianti.
Le Prospettive Future: Verso un Nuovo Equilibrio
La Necessità di un Approccio Integrato
La decisione del Consiglio di Stato impone un ripensamento complessivo delle politiche regionali in materia di energia e territorio. Non si tratta più di opporre resistenze preconcette allo sviluppo delle rinnovabili, ma di governare intelligentemente la transizione energetica, coniugando gli obiettivi di decarbonizzazione con la tutela del paesaggio e delle attività agricole.
Il Ruolo dell'Agrivoltaico
Particolare attenzione merita lo sviluppo dell'agrivoltaico, che come chiarito dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato "non può essere assimilato al fotovoltaico" tradizionale, rappresentando una soluzione innovativa per la coesistenza tra produzione energetica e attività agricola.
Le Implicazioni per gli Operatori
Gli operatori del settore dovranno ora confrontarsi con un quadro normativo in rapida evoluzione, che richiede competenze specialistiche per navigare tra le diverse procedure autorizzative e per ottimizzare la localizzazione degli investimenti in funzione dei nuovi criteri di idoneità stabiliti dal Testo unico sulle rinnovabili.

Il Vuoto Normativo e le Sue Conseguenze

La Situazione Transitoria
Come evidenziato da Confagricoltura Piemonte, la sentenza del Consiglio di Stato, insieme a quella del TAR del Lazio che ha parzialmente annullato il decreto interministeriale sulle aree idonee, crea un vuoto normativo in cui potrebbero più facilmente inserirsi speculazioni dannose per le produzioni agricole.
La Necessità di Nuove Regole
Il presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia, ha sottolineato la necessità di riaprire al più presto un confronto, a livello nazionale e regionale, che possa portare alla definizione di una normativa equilibrata per lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili.
L'Impatto sulla Giurisprudenza Amministrativa
Il Ribaltamento della Giurisprudenza di Primo Grado
La sentenza n. 6160/2025 rappresenta un significativo ribaltamento dell'orientamento espresso dal TAR Piemonte con la sentenza n. 820/2024, che aveva invece confermato la legittimità delle delibere regionali. Questo cambio di rotta evidenzia la complessità della materia e la necessità di un approccio sistematico alla disciplina delle energie rinnovabili.
L'Allineamento con la Giurisprudenza Europea
La decisione si inserisce nel solco della giurisprudenza europea che, con crescente intensità, riconosce la prevalenza degli obiettivi di decarbonizzazione sulle resistenze locali, purché nel rispetto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza.

Conclusioni: Una Svolta Epocale per la Transizione Energetica

La sentenza n. 6160/2025 del Consiglio di Stato rappresenta molto più di una semplice decisione giurisprudenziale: costituisce un punto di svolta nella governance della transizione energetica italiana, segnando il definitivo superamento di un approccio meramente oppositivo verso le energie rinnovabili in favore di una strategia di sviluppo sostenibile e integrato del territorio.
Come osservato da Confagricoltura Piemonte, la decisione "va nella direzione di armonizzare lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili sull'intero territorio nazionale", superando frammentazioni normative che ostacolavano il raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione.
La sfida che si apre ora per la Regione Piemonte è quella di costruire un nuovo modello di governance territoriale che, nel rispetto delle competenze costituzionalmente definite e dei principi europei, sappia coniugare lo sviluppo delle rinnovabili con la tutela del paesaggio e delle eccellenze agricole regionali. Solo attraverso questo approccio integrato sarà possibile trasformare quella che alcuni percepiscono come una minaccia in una straordinaria opportunità di sviluppo sostenibile per il territorio piemontese.
La sentenza del Consiglio di Stato, lungi dal rappresentare un "liberi tutti", traccia invece la strada per una regolamentazione più equilibrata e costituzionalmente orientata, che pone le basi per una transizione energetica finalmente efficace e rispettosa delle peculiarità territoriali. Il futuro energetico del Piemonte inizia oggi, e spetta agli operatori pubblici e privati saperlo costruire con la necessaria lungimiranza e competenza tecnica, nel solco tracciato dal nuovo Testo unico sulle rinnovabili e dalla giurisprudenza amministrativa di legittimità.
La decisione segna definitivamente la fine di un'epoca caratterizzata da resistenze localistiche e apre una nuova fase in cui la transizione energetica potrà finalmente dispiegare le sue potenzialità, nel rispetto dei principi costituzionali e degli obiettivi europei di sostenibilità ambientale.

Fonti Normative
• Decreto legislativo n. 190 del 25 novembre 2024 - Testo unico sulle rinnovabili
• Art. 2 - Principi generali
• Art. 3 - Interesse pubblico prevalente
• Art. 7 - Attività libera
• Art. 8 - Procedura abilitativa semplificata
• Art. 9 - Autorizzazione unica
• Art. 12 - Zone di accelerazione
• Art. 13 - Coordinamento con la disciplina in materia di valutazioni ambientali
• Art. 14 - Disposizioni di coordinamento
• Art. 25 Codice dell'ambiente - Valutazione degli impatti ambientali
Giurisprudenza
• TAR Piemonte sentenza n. 3/2025
• TAR Piemonte sentenza n. 820/2024
• Consiglio di Stato sentenza n. 8260/2023
[Fonte: www.studiocataldi.it]

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