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Notizie Giuridiche

» Manipolazione delle menti
12/05/2025 - Angelo Casella


1. - Si individuano due linee di intervento: la prima è diretta a creare una impunità di base per i titolari di cariche istituzionali; un vero e proprio scudo di categoria che identifica una vera e propria classe sociale in misura da richiamare il deprecato concetto di "casta".

La seconda, collegata concettualmene alla prima, mira a radicare nella mente dei cittadini una cultura di accettazione ed ossequio all'autorità in quanto tale, nell'obbiettivo di formare un clima di consenso verso un sistema politico tendenzialmente autoritario in una società fondamentalmente diseguale.

Già indicativa la circostanza che sia stato instaurato un sistema fiscale che favorisce i grandi gruppi e penalizza invece gli artigiani e le piccole attività imprenditoriali. Impostazione che è coerente con l'obbiettivo di svantaggiare il lavoro autonomo in genere al fine di arrivare ad una società nella quale ogni forma di attività è tenuta sotto controllo. Del resto, assistiamo ogni giorno alla scomparsa di negozi di piccoli commercianti.

Troviamo già numerose disposizioni che sfavoriscono il lavoro: sciopero in alcuni casi vietato o limitato, allargamento delle maglie che regolano il precariato, innalzamento del limite massimo dei voucher ed estesa la possibilità di utilizzo alle imprese con dieci dipendenti (non più cinque). Sono state semplificate le causali per i contratti a tempo determinato. E' stato eliminato il famigerato reddito di cittadinanza per i potenziali beneficiari ritenuti "occupabili" (senza figli minori, disabili o anziani in famiglia) e, nello stesso tempo, sono stati inaspriti i requisiti per il pensionamento.

Il tutto mentre venivano approvati ulteriori aumenti ai compensi, già esagerati, dei parlamentari e affini.

Significativo poi che i reati in genere, e le relative sanzioni specifiche, siano stati sensibilmente aumentati di numero, mentre tuttavia veniva abolito il reato di abuso di ufficio, che costituiva una garanzia elementare per il cittadino. Colpite poi in modo particolare le attività dirette ad esprimere dissenso, contraddicendo peraltro il dettato costituzionale per il quale "tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero" (art. 21).

2.- In parallelo a queste innovazioni, procede un complessivo atteggiamento tendente all'assoggettamento della Magistratura. Un passo importante di questo progetto (totalmente in contrasto con l'impostazione costituzionale della separazione dei poteri) è la progettata separazione delle carriere tra PM e Magistrato. Per vero, è da tempo che la politica culla il progetto di controllare il Pubblico Ministero, controllo che costituirebbe una solida garanzia di impunità.

3.- Molto indicativo nella direzione sopra accennata è il recente "decreto sicurezza" che, oltre a vietare vendita e consumo della innocua cannabis light e prevedere il rimborso delle spese legali per gli agenti delle forze dell'ordine sotto processo, condanna al carcere, addirittura fino a due anni, chi pone in atto dei blocchi stradali e prevede il potenziamento delle attività sotto copertura dei servizi e l'appesantimento delle pene per i reati di resistenza a pubblico ufficiale.

Indicativo altresì che il governo in carica abbia imposto l'inserimento della Bibbia nei programmi scolastici.

La cosa sorprende non tanto perchè l'interesse culturale di questo testo è circoscritto ai fedeli, praticanti o meno, ma in quanto il libro sacro dei cattolici è il Vangelo e l'ebreo A. Einstein ebbe ad affermare che "la Bibbia è una raccolta di leggende popolari ebraiche", elaborate poi per mettere sotto controllo il relativo popolo. Ma il punto essenziale è che questo testo trasmette un preciso messaggio sociale di fondo: il Dio della Bibbia, esige, comanda e impone. E' vendicativo e ferocemente punitivo nei confronti di chi non obbedisce. I suoi angeli sono pronti a bruciare nelle fiamme tutti coloro che sgarrano.

In sostanza, senza addentrarci in ulteriori dettagli, il messaggio della Bibbia modella un rapporto sociale basato sull'autorità, alla quale i soggetti destinatari sono rigorosamente sottomessi.

Uno schema tipicamente autoritario, quindi, che deve depositarsi nelle menti dei cittadini come modello di relazione con il potere, sia esso religioso o politico. Insomma i vertici, in quanto tali, hanno connaturato il potere di comandare.

4.- E' stata poi recentemente approvata un'altra norma punitiva per il lavoro attinente le dimissioni per fatti concludenti. In sostanza, se il lavoratore si assenta dal lavoro per 15 giorni, il licenziamento è equiparato alle dimissioni volontarie, così da escludere per lui l'assegno di disoccupazione.

Del tutto ignorati gli eventuali comportamenti fraudolenti o truffaldini a volte posti in atto dagli imprenditori.

5.- Decisamente sconcertante, in questo quadro, la decisione del Parlamento europeo per la quale (art. 164) "Il Parlamento europeo invita la Ue ed i suoi membri a mettere a punto programmi educativi e di sensibilizzazione – in particolare per i giovani e per le scuole – volti a migliorare le conoscenze ed a facilitare i dibattiti sulla sicurezza, la difesa e l'importanza delle forze armate".

Segue l'art. 167: "Il Parlamento europeo chiede inoltre di mettere a punto programmi di formazione dei formatori (cioè degli insegnanti) e di cooperazione delle istituzioni di difesa e le università degli Stati membri dell' Ue, quali corsi militari, esercitazioni e attività di formazione con giochi di ruolo per studenti civili".

Il Parlamento, in sostanza, vorrebbe educare alla guerra i giovani ed effettuare giochi di ruolo ed esercitazioni che simulino la guerra.

Tralasciando ogni osservazione etica, è ovvio che relazioni sociali ispirate al modello gerarchico-autoritario delle forze armate costituiscono l'obbiettivo di riferimento per una certa classe politica.

5 bis.- In argomento, dobbiamo incidentalmente rilevare un gigantesco e perfino ridicolo paradosso: la c.d. "Europa unita" è stata - come sappiamo - puntualmente realizzata seguendo passo per passo il disegno redatto nel 1923 dal famigerato Kalergi, teorico del dominio globale da parte di una strettissima élite. Senonchè, costui non voleva fare l'Europa, bensì disfarla, in quanto suggeriva esplicitamente di inondare i Paesi europei con un fiume di migranti dalle località più povere del mondo al fine di amalgamare una informe realtà sociale priva di identità e di tradizioni, così da poterla più agevolmente gestire e manovrare.

Ridicoli quindi, se non farseschi, coloro che parlano di Europa richiamando il manifesto di Ventotene, Altiero Spinelli, Monnet, ecc.

6.- Interessa infine accennare all'ostilità verso Papa Bergoglio da parte di molti governi ed esponenti politici e, addirittura, di una certa parte della gerarchia ecclesiastica.

In prima linea i cosiddetti (autodefinitisi) "tradizionalisti", volendo con tale termine evidentemente classificarsi come i veri custodi del messaggio divino, così da automaticamente qualificare Bergoglio come uno sconsiderato innovatore in cerca di popolarità e di simpatie nei ranghi della c.d. "sinistra".

In realtà come sappiamo, è vero esattamente il contrario.

Bergoglio, consapevole anche del declino in atto del numero dei fedeli, (attirati in gran parte dalle sette evangeliche, finanziate da organizzazioni paragoverative americane), ha inteso sottolineare e ribadire il vero messaggio di Cristo: amore, perdono, eguaglianza, solidarietà, tolleranza, umiltà, pace, accettazione.

Un messaggio orientato alla formazione di una cultura sociale basata sulla fratellanza, l'unione, la partecipazione, l'eguaglianza e che è del tutto contrario a quello che una certa classe politica vorrebbe installare nelle menti e che cerca con ogni mezzo di realizzare, elaborando anche una campagna diffamatoria contro Bergoglio stesso e la sua memoria.

7.- A coronamento di questo disegno politico è pronto nel cassetto il progetto di premierato, diretto a consentire al capo del governo di assumere le decisioni rilevanti in piena autonomia ed escludendo la volontà popolare.

[Fonte: www.studiocataldi.it]

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