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Notizie Giuridiche

» Buco anagrafico: storica decisione del tribunale di Roma
14/05/2025 - Federica Carmen Gomma


Nella giornata del 24.04.2025 il Giudice del Tribunale di Roma, Sezione XVIII civile, a seguito di un ricorso per la cancellazione del buco di residenza ha emesso, per la prima volta nel Tribunale capitolino, una sentenza di accoglimento (sotto allegata) che potrebbe essere da monito per altre situazioni simili.

Nella vicenda, una cittadina iraniana regolarmente soggiornante in Italia con i propri genitori e in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo presentava domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana in ragione del considerevole periodo di tempo trascorso in Italia. La ricorrente tuttavia vedeva automaticamente rigettata la propria istanza dal sistema, "a causa di un provvedimento di cancellazione anagrafica per irreperibilità" emesso nei confronti della stessa nel 2016. Preso atto, solo a seguito di una richiesta di accesso agli atti, di essere stata cancellata dai registri dell'anagrafe della popolazione residente dal 15.03.2016 al 26.02.2017, la ricorrente chiariva che tale "buco anagrafico" era dovuto ad un mero ritardo nella comunicazione del cambio di residenza effettuato nel 2014. Pertanto, provato la propria effettiva residenza sul territorio italiano attraverso l'allegazione di documentazione inerente all'attività di formazione e lavorativa svolta durante il contestato periodo, la signora, assistita dalla scrivente avvocato, adiva il tribunale di Roma.

Il giudice, dott. Bile, in relazione al ricorso per la cancellazione del buco anagrafico ritenendo applicabile l'art. 3 DPR 223/1989, ha affermato che "per persone residenti nel comune, si intendono quelle aventi la propria dimora abituale nel comune. Non cessano di appartenere alla popolazione residente le persone temporaneamente dimoranti in altri comuni o all'estero per l'esercizio di occupazioni stagionali o per causa di durata limitata".

Per cui, avendo parte ricorrente dimostrato la permanenza nel territorio italiano e la continuità della residenza nel comune di Roma, anche nel periodo in cui era stata disposta la cancellazione dai registri anagrafici, il tribunale ha ordinato al ministero dell'Interno e al sindaco del comune di Roma, quale ufficiale di governo, di provvedere al ripristino dell'iscrizione della ricorrente stessa nel registro dell'anagrafica comunale.

[Fonte: www.studiocataldi.it]

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