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Notizie Giuridiche

» Verbale di invalidità negativo: i passi successivi
11/05/2025 - Diego Marra

Verbale di invalidità negativo: le strade per tutelare i tuoi diritti

Quando ricevi il verbale che definisce il tuo grado di invalidità civile, potresti non ritenere corretto l'esito del Verbale di Invalidità. In questa situazione, la legge ti offre principalmente due strade da poter intraprendere per tutelare i tuoi diritti: la richiesta di aggravamento o la presentazione di un ricorso. La scelta tra le due dipende in larga misura dalle tue condizioni di salute al momento della ricezione del verbale e dalla motivazione per cui contesti l'esito.

La domanda di aggravamento

Puoi presentare una domanda di aggravamento se, successivamente alla data della visita medica che ha portato al verbale che contesti (o anche indipendentemente da una contestazione, se le tue condizioni sono peggiorate nel tempo), la tua situazione sanitaria si è aggravata. Questa è una nuova procedura amministrativa che richiede una nuova valutazione delle tue condizioni attuali da parte della commissione medica INPS. L'obiettivo è ottenere un riconoscimento di un grado di invalidità superiore rispetto a quello precedentemente accertato.

Il ricorso giurisdizionale

Se ritieni che il verbale ricevuto non rifletta correttamente le tue condizioni di salute alla data della visita medica che ha portato a quel verbale, o se ci sono stati errori procedurali o nella valutazione sanitaria iniziale, puoi presentare un ricorso in Tribunale. Questo ricorso, tecnicamente chiamato accertamento tecnico preventivo obbligatorio (ATP) ai sensi dell'articolo 445-bis del Codice di Procedura Civile, avvia un procedimento giudiziario per far sì che un medico legale nominato dal giudice (CTU - Consulente Tecnico d'Ufficio) valuti nuovamente il tuo stato di salute con riferimento alla data della domanda amministrativa originaria.

Aggravamento in corso: cosa dice la Cassazione

Ed ecco il punto cruciale su cui spesso sorgono dubbi. Cosa succede se le tue condizioni di salute peggiorano dopo che hai presentato il ricorso in Tribunale e mentre questo ricorso è ancora in corso" Secondo un orientamento consolidato della Corte di cassazione, non è necessario (e in certi casi non sarebbe neanche proceduralmente corretto) presentare una nuova e separata domanda amministrativa di aggravamento all'INPS mentre il ricorso giudiziario relativo al precedente verbale è pendente.

La giurisprudenza di legittimità, in particolare la Corte di cassazione, ha chiarito che l'eventuale aggravamento delle condizioni invalidanti verificatosi nel corso del giudizio deve essere preso in considerazione dal giudice chiamato a decidere sul ricorso originario. Questo principio si fonda sull'esigenza di "economia processuale" e sul fatto che il giudizio in materia di invalidità civile mira ad accertare il diritto alla prestazione assistenziale in base alle condizioni sanitarie esistenti al momento della decisione, o comunque quelle evolversi nel corso del processo stesso.

Codice di Procedura Civile e art. 149 disp. att.

Un riferimento importante in tal senso può essere trovato nei principi applicativi dell'articolo 149 delle Disposizioni per l'Attuazione del Codice di Procedura Civile, spesso richiamato dalla Cassazione in materia di controversie assistenziali e previdenziali per considerare circostanze sopravvenute, inclusi gli aggravamenti, che incidono sul quadro invalidante complessivo nel corso del giudizio. Sebbene non vi sia un'unica "ordinanza" che sancisca in modo isolato la possibilità di "fare l'aggravamento" (inteso come nuova domanda amministrativa) durante il ricorso, l'orientamento della Cassazione (espresso in diverse pronunce, anche recenti, come ad esempio nei principi che hanno portato a decisioni analoghe all'Ordinanza 37500/2021 in contesti simili o nell'applicazione estensiva dell'art. 149 disp. att. c.p.c.) è nel senso che il giudice del ricorso deve valutare l'aggravamento intervenuto in corso di causa, purché documentato e rilevante ai fini del riconoscimento del diritto alla prestazione.

Questo significa che, se le tue condizioni peggiorano mentre aspetti l'esito del ricorso, la documentazione relativa a tale peggioramento (nuovi referti, visite specialistiche, ecc.) dovrà essere prodotta nel corso del giudizio e sottoposta all'attenzione del Consulente Tecnico d'Ufficio e del giudice, affinché ne tengano conto nella valutazione complessiva del tuo stato invalidante.

Orientamento della Cassazione

Lo ha chiarito la Corte di Cassazione con ha affermato che il Codice di procedura civile (disp. att. art. 149) impone la valutazione in giudizio di tutte le infermità, anche quelle sopravvenute durante la causa.

L'applicazione di questo principio vale anche per l'accertamento tecnico preventivo, necessario per poter ricorrere contro il verbale di invalidità.

In pratica, nei ricorsi per il riconoscimento dell'invalidità o della non autosufficienza, devono essere valutati anche gli aggravamenti delle condizioni di salute che si verificano durante il procedimento amministrativo e giudiziario.

Quindi, devono essere accertate le infermità fino al momento della pronuncia giudiziaria, anche all'interno dei procedimenti come l'accertamento tecnico preventivo, perché si tratta di una fase del giudizio finalizzata all'accertamento dello stato invalidante.

In sintesi: l'aggravamento rileva fino al momento della decisione del giudice. Se si verifica un aggravamento delle condizioni di salute durante tutte le fasi del ricorso, non sarà necessario interrompere il processo per presentare una nuova domanda di invalidità all'INPS per essere sottoposti a nuova visita in modo da accertare l'attuale condizione sanitaria.

Attenzione: se in giudizio non viene valutata la certificazione riguardante l'aggravamento, la decisione è impugnabile. In questo caso, sarà necessario impugnare la CTU con un ricorso ordinario.

Una volta chiarito questo aspetto, ricordiamo quando e come è possibile presentare ricorso contro il verbale della Commissione medica dell'INPS.

In quali casi si può fare ricorso all'INPS

Dopo aver chiarito cosa succede in caso di aggravamento durante il ricorso per l'invalidità civile, vediamo in quali casi si può ricorrere contro il parere della Commissione medica.

Puoi presentare ricorso se:

  • ti è stata riconosciuta una percentuale minore al 75%, che ti darebbe invece accesso a prestazioni economiche;
  • in fase di revisione dell'invalidità, ti è stata riconosciuta una percentuale minore di quella precedente, che ti ha causato la perdita della prestazione economica;
  • la Commissione non ti ha riconosciuto oppure ti ha tolto l'accompagnamento, accertando una situazione di autosufficienza;
  • non ti è stata riconosciuta la condizione di handicap e quindi non hai accesso alle agevolazioni fiscali e lavorative legge 104/1992.

Conclusioni

In sintesi, una volta ricevuto un verbale di invalidità, hai la possibilità di richiedere un aggravamento con una nuova domanda amministrativa se le tue condizioni sono peggiorate successivamente alla valutazione, oppure di presentare ricorso giurisdizionale se contesti l'esito della valutazione iniziale. È fondamentale sapere che, qualora tu scelga la via del ricorso e le tue condizioni di salute si aggravino durante lo svolgimento del giudizio, tale aggravamento non rende necessaria una nuova domanda amministrativa separata, ma costituisce un elemento che il giudice, in linea con i principi affermati dalla Corte di cassazione, è chiamato a valutare nell'ambito del ricorso già pendente. È sempre consigliabile rivolgersi a professionisti esperti in materia previdenziale e assistenziale, come patronati o avvocati specializzati, per ricevere l'assistenza adeguata e per comprendere al meglio quale sia l'azione più appropriata al tuo caso specifico.

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[Fonte: www.studiocataldi.it]

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