"Nel campo della ricerca psicologica è ormai assodato che ogni essere umano, venendo al mondo, riceve non soltanto il patrimonio biologico e genetico dei propri progenitori, ma anche quello psicologico: traumi, successi, fallimenti, incidenti, perfino malattie hanno talvolta la loro origine nella storia remota dei propri antenati. In tal modo, come una catena di trasmissione, si assiste a fatti non di rado sconcertanti che possono trovare una loro spiegazione risalendo, dove è possibile, agli accadimenti del passato, accedendo all'albero genealogico della famiglia. La psicogenealogia, come metodo di indagine, è un aiuto per non limitarsi a leggere tali accadimenti in una prospettiva meramente individuale, ma per inserirli nella trama più ampia della storia familiare, riconoscendo avvenimenti del passato che continuano a influire in maniera negativa sul presente, ostacolando la realizzazione dei propri progetti e desideri" (gli esperti di psicologia Giovanni Cucci e Betty Varghese). I genitori dovrebbero tener conto degli studi della psicogenealogia e fare molta attenzione nelle loro scelte (dalla costituzione della famiglia al tipo di concepimento), non impedire ai figli di avere rapporti con i nonni o altri parenti, far conoscere le storie di entrambi i rami genitoriali perché tutto ciò influisce sulla salute e sul benessere dei figli, di cui i genitori – e non le istituzioni – sono e rimangono i principali responsabili (si leggano, tra gli altri, gli artt. 24 e 27 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia).
Nonni e nipoti, uno dei più forti legami del cuore e che rimane per sempre nel cuore facendolo sussultare quando riaffiorano certi ricordi. Il diritto alla nonnità è uno dei diritti relazionali fondamentali dei bambini che trova vari indici normativi nella Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia e non solo, che non si può e non si deve negare.
La legge 14 gennaio 2013 n. 10 "Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani" è molto importante non solo dal punto di vista ambientalistico, in linea con l'art. 9 della Costituzione, ma anche dal punto di vista culturale. Per esempio il riconoscimento degli alberi monumentali, "patriarchi della natura", fa venire in mente il riconoscimento dei nonni e degli avi in generale. I nonni (e in generale gli anziani) sono i pilastri della comunità: la parte più vecchia e più solida di una costruzione ma anche la parte più invisibile e trascurata, come le fondamenta di un ponte. Nonnità: consapevolezza della lentezza, della tenerezza e dell'esplicazione (e non sermoni o lezioni come sono soliti fare genitori e insegnanti) di cui ha bisogno la vita progressiva dei nipoti: un ponte intergenerazionale sul fiume della vita.
Sui nonni e sugli anziani lo psicologo e psicoterapeuta Fulvio Scaparro scrive: "[…] vecchi e bambini si trovano di fatto dalla stessa parte rispetto al mondo di mezzo rappresentato dalla fascia degli adulti. Come ho scritto anni fa nel mio Vecchi leoni, per un radicato pregiudizio la maturità è l'unica cosa che conta: l'infanzia e l'adolescenza sarebbero di conseguenza una mera preparazione all'età adulta e la vecchiaia un progressivo ma definitivo distacco da quel mondo di mezzo. Il pregiudizio è smentito dai tanti esempi di alleanza tra anziani e bambini che riescono spesso a intendersi a meraviglia quando scoprono di avere bisogno gli uni degli altri, ricavando tempi e spazi tutti loro. In queste vere e proprie oasi, malgrado le differenze di età, di vigoria fisica e di esperienze, vecchi e bambini vivono per qualche ora in modo molto diverso dal resto della giornata, ricordando, raccontando, facendosi domande a vicenda, giocando in casa o all'aperto. Il «tempo-che-fu» e il «tempo-che-sarà» si fondono in uno stupendo «tempo-che-è». Chi ha avuto la fortuna di vivere la straordinaria esperienza di questi «contatti del terzo tipo» tra mondi in apparenza così distanti, li ricorda per sempre con commozione e riconoscenza". Bambini e anziani, nipoti e nonni sono quelli più vicini emotivamente perché si ri-trovano nello stesso punto del cerchio infinito della vita.
La formatrice Maria Teresa Nardi sostiene: "La festa dei nonni è occasione per fermarci, per pensare e riflettere, per ascoltare cosa si muove nel nostro cuore quando sentiamo e pronunciamo la parola nonno, nonna! Chi è bambino, ma anche chi non lo è più, sa quanto sono importanti nella vita di ciascuno. I nonni sono le radici, sono affetto incondizionato, sono tempo donato. Il loro amore illimitato, trascende gli eventi e le situazioni che la vita ci riserva: il tempo trascorso in loro compagnia è fatto di giochi, di sperimentazioni, di apprendimenti, di saperi tramandati, di calore e affetto che ci riscalderà per tutta l'esistenza. Preziosa è la loro presenza nella vita dei bambini, non solo perché rappresentano un effettivo aiuto nella frenetica quotidianità, ma soprattutto perché sono figure significative sul piano affettivo, educativo e relazionale. Le mani rugose, il profumo di borotalco, la lentezza nel fare le cose, lo sguardo rivolto verso il passato ma ancora voglioso di futuro, gli acciacchi fisici, il saper raccontare storie che incantano, la saggezza conquistata, il tempo dilatato e pregno, le lotte intraprese con la vita… sono solo alcuni ricordi che ancora mi accompagnano, se penso alla nonna con cui sono cresciuta". I nonni sono preziosi, anche perché per la loro età e per le loro esperienze ricordano e rappresentano il prezzo e il pregio della vita.
Secondo la Cass. civ., sez. I, ord. 29.08.2024, n. 23320 non è adottabile il minore se può essere cresciuto dai nonni. In particolare, ripercorrendo una serie di precedenti pronunce importantissime, la Corte di Cassazione ha ricordato che il minore gode del diritto prioritario di rimanere nel proprio nucleo familiare di origine "quale tessuto connettivo della sua identità". I nonni, anche se non sono stati genitori esemplari, sono essenziali per i nipoti per la costruzione della loro identità, per l'educazione alle differenze e per tanti altri aspetti. I nonni non sono sostituti dei genitori ma "genitori bis", in altre parole nell'essere nonni non esercitano la genitorialità come nei confronti dei figli ma intessono una relazione speciale. I nonni donano un amore diverso rispetto a quello dei genitori, in alcuni casi più puro e assoluto, perché non caricano i nipoti di aspettative, ansie, ricatti emotivi o sensi di colpa. In passato i nipoti portavano i nomi dei nonni; anche se oggi questa tradizione non c'è quasi più, i nonni sono e restano i nomi di quelle persone essenziali e insostituibili che si portano sempre nel cuore, pure quando non sono visibili agli occhi, anzi ancor di più. Perché i nonni sono quei nomi, quei ricordi che fanno venire immediatamente il nodo in gola.
Nonnità: un patrimonio esistenziale ed emozionale di cui sono depauperati spesso i bambini di oggi perché i genitori li concepiscono in età matura (per cui i nonni non ci sono più), perché i nonni sono distanti geograficamente o perché sono ostacolati i rapporti a causa di conflitti di coppia. Tra le varie disposizioni normative della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia, che si possono leggere a favore della nonnità, emerge quella della lettera cdell'art. 29 in cui si legge "inculcare al fanciullo il rispetto della sua identità e dei suoi valori culturali" e i nonni sono elemento fondante dell'identità familiare e dei valori culturali, ovvero delle origini di un bambino. I bambini vanno, perciò, avvicinati, accompagnati, educati al rapporto con i nonni.
"Da piccolo nascondevo la mia ombra in quella di mio nonno. Non ho più trovato un posto così sicuro" (l'aforista Fabrizio Caramagna). I nonni sono quel ricordo cui i nipoti volgono un sorriso, anche malinconico, man mano che essi crescono ma bisogna che i genitori abbiano favorito questa relazione indispensabile.
I nonni paterni sono spesso marginalizzati, posti in secondo piano o, peggio, ignorati o evitati, ancor di più nei casi di separazione/divorzio. Anche loro, invece, sono nonni alla pari di quelli materni, punti di riferimento, storie personali e storia familiare, nel bene e nel male.
Oggi è cambiata anche la "cultura del bacio": in passato si diceva che i bambini si baciano solo nel sonno (per eccesso di pudore o di rigore), ora, invece (indipendentemente dal pericolo pandemico), si stabiliscono tempi e modalità dei baci ai bambini da parte dei nonni o altri parenti per motivi igienico-sanitari. Il bacio, espressione della spontaneità dei bambini, dovrebbe essere altrettanto spontaneo e rispettoso nei loro confronti.
I genitori dovrebbero riflettere almeno un po' sull'educazione sentimentale e all'affettività: si scambiano in continuazione baci con i figli, li fanno baciare con gli animali domestici, però pongono limiti ai baci con i nonni o dei nonni seguendo le nuove teorie psicologiche e pedagogiche secondo cui i bambini non devono essere baciati in tenera età sulle mani e sul volto per motivi igienico-sanitari e non devono essere costretti a baciare e abbracciare gli adulti. Eppure è così bello portare con sé il ricordo degli abbracci con i nonni: "[…] il fanciullo per il pieno ed armonioso sviluppo della sua personalità deve crescere in un ambiente familiare, in un'atmosfera di felicità, amore e comprensione" (dal Preambolo della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia).
"Dopo aver creato Eva, la prima donna, Dio la guardò soddisfatto perché era un capolavoro. Ma poi disse: "Posso fare meglio!". E creò una nonna" (lo scrittore Bruno Ferrero). Bisogna consentire ad ogni nonna, materna o paterna, adottiva o elettiva, vicina o lontana, di esplicare la sua arte di nonnità (maternità bis) e realizzare un capolavoro nella relazione con i nipoti, a tutto beneficio dei nipoti. Dall'etologia si viene a sapere che le nonne orche si occupano dei cuccioli. Tutti i nipoti hanno bisogno e diritto al rapporto con i nonni (e gli adulti sono pregati di mettere da parte i loro processi mentali o altro). Il voler conoscere (nel caso di nonni defunti o lontani geograficamente) e/o frequentare (per esempio nel caso di nonni contrastati in situazioni familiari conflittuali) i nonni è un diritto dei bambini e può essere considerato un aspetto del diritto all'ascolto di cui all'art. 12 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia. Capita che coloro che non hanno nonni intessano un rapporto con nonni "elettivi", rapporto che è ancora più particolare, perché si rinnova ogni volta con una scelta di farlo.
Solitamente i nonni sono le persone che coprono di più premure i nipoti, colmando la mancanza di tempo o di attenzione che spesso hanno i genitori. Quando inesorabilmente i nonni non ci saranno più, i nipoti non potranno ricordare i dettagli di tante premure ma il calore di ogni carezza riaffiorerà in ogni freddo della vita.
La nonnità è come un albero di noce per le sue qualità e per la sua simbologia, dalla sua maestosità al suo significato di fecondità (si pensi che il noce era considerato albero divino e che esiste sulla Terra da prima che comparisse l'uomo).
I nonni non insegnano ma da loro si impara, anche a distanza di tempo, perché i nonni (ancor di più quelli di una volta) sono patrimonio di relazioni, tradizioni, emozioni.
I nonni: nocche di dita che i nipoti ricorderanno per tutta la vita; novellieri della vita; geni della lampada di Aladino; generatori elettrici per i genitori e per le nuove generazioni.
Angeli (dovrebbe essere questo il bel significato dell'espressione giuridica "ascendenti") pronti a intervenire, anche quando hanno le ali spezzate o anche sotto una pioggia battente, sino a diventare veri angeli in cielo.