Il bonus spesa è una forma di aiuto introdotta in piena pandemia. Si tratta di un vero e proprio buono spesa che viene erogato dai Comuni per aiutare tutte quelle famiglie che si trovano in condizioni di difficoltà a causa dell'emergenza sanitaria che ancora attanaglia il nostro Paese.
I soggetti in difficoltà a causa della pandemia si stanno già chiedendo quando arriveranno questi buoni spesa. La risposta varia da Comune a Comune, come per tutte le altre caratteristiche dei buoni, di cui infatti si forniscono di seguito indicazioni comuni generali. Chi è interessato alla misura quindi deve monitorare il sito del proprio Comune di appartenenza o recarsi direttamente negli uffici dello stesso per avere tutte le informazioni di dettaglio.
Si torna a parlare di bonus spesa perché il Decreto Ristori ter del novembre 2020 (poi abrogato e integrato nel maxi Decreto Ristori di Natale) ha istituito un fondo apposito per consentire ai Comuni d'intraprendere iniziative di solidarietà alimentare. L'art. 2 di detto Decreto dispone infatti che: "1. Al fine di consentire ai comuni l'adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare, è istituito nello stato di previsione del Ministero dell'interno un fondo di 400 milioni di euro nel 2020, da erogare a ciascun comune, entro 7 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sulla base degli Allegati 1 e 2 dell'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 658 del 29 marzo 2020. 2. Per l'attuazione del presente articolo i comuni applicano la disciplina di cui alla citata ordinanza n. 658 del 2020. 3. Le variazioni di bilancio riguardanti l'utilizzo delle risorse trasferite dal Bilancio dello Stato connesse all'emergenza COVID-2019 possono essere deliberate dagli enti locali sino al 31 dicembre 2020 con delibera della giunta."
Il decreto Ristori ter quindi non fa che prorogare i bonus spesa che erano stati previsti a inizio pandemia per aiutare i più bisognosi attraverso la distribuzione di generi alimentari.
Per quanto riguarda le modalità di assegnazione dei fondi il Decreto Ristori ter rimanda all'ordinanza del Dipartimento della Protezione Civile, che è quindi è ancora il punto di riferimento per quanto riguarda i criteri di attribuzione delle somme ai vari Comuni d'Italia. Per il riconoscimento dei Fondi rilevano infatti ancora l'indice di povertà del Comune e il numero degli abitanti. Per quanto riguarda però la cernita finale dei soggetti più bisognosi che hanno diritto al bonus spesa, spetta al Sindaco in collaborazione con l'ufficio dei servizi sociali, compierla. Le indicazioni che verranno fornite di seguito quindi sono meramente indicative. Come anticipato infatti, spetta ai singoli Comuni determinare nel dettaglio i criteri di erogazione.
La misura è stata pensata per i soggetti in condizioni di effettiva difficoltà. Ne hanno diritto le famiglie con ISEE molto basso, in genere sotto gli 8 mila euro. Ne hanno diritto però anche coppie senza figli e single in stato di difficoltà. Hanno in genere priorità rispetto agli altri di ricevere i buoni spesa coloro che non ricevono nessun altra forma di aiuto o di sostegno pubblico, ma come anticipato ogni Comune ha il potere di definire criteri propri per il riconoscimento della misura come specificato nei vari bandi comunali.
Ci sono tuttavia alcuni requisiti che, a livello generale, sembrano richiesti da tutti i Comuni:
Il Comune prima di erogare il buono effettua in genere anche dei controlli finalizzati ad appurare la situazione economico patrimoniale della famiglia, compresi i conti correnti e la situazione lavorativa dei vari componenti del nucleo.
Grazie ai buoni spesa è possibile acquistare beni alimentari, ma anche farmaci e beni di prima necessità nelle catene e nei negozi che aderiscono all'iniziativa. In genere il Comune pubblica sul proprio sito l'elenco dei negozi in cui si possono acquistare i beni con i buoni.
Al momento le catene di supermercati che aderiscono all'iniziativa sono Conad, Coop, Carrefour, Esselunga, Eurospin e Simply.
Per quanto riguarda il taglio dei bonus spesa, l'importo varia in genere da un minimo di 50 euro fino a un massimo di 700 euro. Come anticipato però la misura è incompatibile con altre forme di sostegni al reddito erogati dallo Stato.
Anche per quanto riguarda le procedure ogni Comune ha fissato regole proprie. In linea generale però le domande per il bonus spesa possono essere presentare nelle seguenti modalità:
Il metodo più utilizzato dai vari Comuni per rendere noto ai diretti interessati che hanno diritto al buono spesa, avviene attraverso la pubblicazione sul proprio sito internet di elenchi anonimi, in cui, ai fini del riconoscimento, si utilizza lo stesso codice della domanda. Alcuni Comuni però provvedono a comunicare direttamente ai soggetti interessati che hanno diritto ai buoni spesa richiesti.
Dal punto di vista pratico i bonus spesa possono essere erogati nelle seguenti modalità, che varia da Comune a Comune: