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Notizie Giuridiche

» Reddito di cittadinanza: assegno a rischio per chi non presenta i dati
08/10/2019 - Gabriella Lax

di Gabriella Lax – C'è tempo fino al prossimo 21 ottobre per presentare all'Inps, tramite la sezione apposita sul sito, le integrazioni necessarie alla domanda di pensione o reddito di cittadinanza. E sono circa mezzo milione i soggetti che dovranno integrare le istanze nei prossimi giorni, ai quali l'istituto ha inoltrato apposito messaggio.

Rdc, l'integrazione delle domande

La legge di conversione del Reddito di cittadinanza aveva stabilito un regime transitorio di salvaguardia delle richieste presentate prima della sua entrata in vigore, sottolineando che il beneficio potesse essere erogato per un periodo non superiore a sei mesi anche in assenza della nuova documentazione richiesta.

Adesso il periodo è in scadenza e l'Inps ha chiesto l'integrazione delle domande pena la sospensione delle prestazioni.

Leggi Reddito e pensione di cittadinanza: domanda da integrare

Rdc, sull'assegno di ottobre il giro di vite dell'Inps

Ricordiamo che le prime domande relative al reddito di cittadinanza e alla pensione di cittadinanza sono state presentate dal 6 marzo, utilizzando un modello di seguito cambiato, il 2 aprile, dopo le modifiche apportate dalla legge di conversione al decreto 4/2019.

Onde evitare di fare inoltrare nuovamente le domande presentate a marzo dai beneficiari di RdC e PdC e per garantire la continuità nell'erogazione del beneficio economico, l'Inps ha chiesto ai nuclei familiari interessati l'integrazione delle dichiarazioni di responsabilità e la presa d'atto delle informative aggiornate.

Ai beneficiari viene richiesto di firmare due dichiarazioni: una prima, relativa alle «Condizioni necessarie per godere del beneficio», pianifica che il richiedente non sia soggetto a misure cautelari disposte dall'autorità giudiziaria, né che abbia riportato condanne definitive negli ultimi 10 anni. Il titolare del reddito chiarire che in famiglia non ci sono disoccupati a seguito di dimissioni volontarie, né persone ricoverate in istituti di lunga degenza pubblici. La seconda dichiarazione ricorda le responsabilità penali in caso di attestazioni false e tra le altre cose gli adempimenti richiesti agli extracomunitari.

RdC, come fare l'integrazione

Per collegarsi al link non è richiesto il PIN e che è anche indicato nel messaggio d'avviso, inviato dall'Istituto dallo scorso 4 ottobre tramite i recapiti sms o email indicati dai beneficiari. Come chiarisce l'Inps, l richiedente dovrà inserire:

  • il protocollo della pratica RdC/PdC;
  • il codice fiscale
  • il codice alfanumerico ricevuto via email o sms.

Il collegamento alla pagina rimarrà sempre attivo. Solo per le domande aggiornate fino al 21 ottobre, però, sarà possibile l'elaborazione nei tempi utili per la liquidazione della rata spettante per la mensilità di ottobre. Per chi effettuerà l'aggiornamento dopo il 21 ottobre, la prestazione resterà sospesa sino all'acquisizione della dichiarazione.

Si ricorda infine che, i cittadini extracomunitari dovranno «produrre apposita certificazione, rilasciata dall'autorità competente dello Stato estero», tradotta in italiano e «legalizzata» dal consolato italiano comprovante «la composizione del nucleo familiare e il possesso dei requisiti reddituali e patrimoniali».

[Fonte: www.studiocataldi.it]

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