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» Manovra: ok alla Nadef, stop aumento Iva
01/10/2019 - Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Approvata ieri dal Consiglio dei Ministri la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza 2019 (Nadef).

Guarda la conferenza stampa del Consiglio dei Ministri:

Cos'è la Nadef

La Nadef (nota di aggiornamento al Def, documento di economia e finanza), si ricorda, definisce il perimetro di finanza pubblica nel quale verranno iscritte le misure della prossima legge di bilancio. In pratica, il governo con la Nadef aggiorna le stime economico-finanziarie rispetto alle indicazioni formulate nel Def di aprile e gli obiettivi programmatici tenendo conto anche delle osservazioni Ue. Si tratta dunque di un passo fondamentale prima dell'elaborazione della legge di bilancio e va presentata dal governo a Camera e Senato entro e non oltre il 27 settembre di ogni anno.

- Cos'è il Def e perchè dovrebbe interessarci

- Def 2019

La Nadef 2019

Gli interventi, come si legge nella nota del Governo, "saranno prevalentemente volti ad assicurare la crescita economica in un contesto di sostenibilità delle finanze pubbliche, attraverso l'incremento degli investimenti pubblici, in particolare di quelli per l'innovazione, per la conversione all'economia verde e per il potenziamento delle infrastrutture materiali, immateriali e sociali, a partire dagli asili nido; l'azzeramento delle clausole di salvaguardia sull'Iva per il 2020 e la loro riduzione per il biennio 2021-2022; la riduzione del carico fiscale sul lavoro; l'aumento della produttività del sistema economico, della pubblica amministrazione e della giustizia; la digitalizzazione dei pagamenti; il rafforzamento delle politiche di riduzione delle disuguaglianze e della disoccupazione, a partire da quella giovanile e femminile; la lotta all'evasione fiscale".

Il deficit

Il deficit viene fissato al 2,2% del Pil. Rispetto alla legislazione vigente, che determinerebbe un rapporto deficit/PIL pari all'1,4%, si legge, "si configura quindi lo spazio di bilancio per una manovra espansiva pari a 0,8 punti percentuali di PIL (circa 14,5 miliardi di euro)". Rispetto al 2019, nel quadro programmatico di finanza pubblica, "l'indebitamento netto risulta invariato, mentre il rapporto tra debito e PIL diminuisce di 0,5 punti percentuali. L'indebitamento netto strutturale registra una riduzione di 0,1 punti percentuali".

Grazie al sostegno alla crescita assicurato dalle misure espansive, nel 2020 è attesa dunque "una crescita del PIL pari allo 0,6%. Si prevede inoltre una riduzione del tasso di disoccupazione e un incremento sia delle unità standard di lavoro sia del numero di occupati superiore a quello atteso a legislazione vigente".

Stop Iva e taglio cuneo fiscale

In buona sostanza, nel documento che disegna una manovra di circa 30 miliardi, c'è lo stop all'aumento dell'Iva (la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia) e l'avvio del taglio delle tasse sul lavoro. Ma non solo. Il presidente del Consiglio Conte in conferenza stampa al termine del Cdm dice di essere pronto a realizzare i "29 punti del programma su cui ha chiesto la fiducia" meno di un mese fa.

Certo, non tutto potrà essere realizzato nel primo anno spiega il premier, ma l'obiettivo è quello di arrivare ad una "riduzione delle aliquote Iva", tagliare il cuneo fiscale in modo crescente e perseguire un "family Act che metta ordine a tutta la selva di agevolazioni e tax expenditures", oltre che dare "un segnale anche alle persone con disabilità" con l'adozione di un codice ad hoc. Prevista poi la "svolta verde" del paese, e l'impegno per la "modernizzazione, digitalizzazione e semplificazione burocratica".

Nodo cruciale dell'azione del governo infine la lotta all'evasione. Un capitolo su cui entrerà nel dettaglio la manovra ma che come emerso in questi giorni punta molto sulla diffusione dei pagamenti elettronici a discapito del contante.


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[Fonte: www.studiocataldi.it]

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